“Ma poi arrivavano gli anni della siccità, e a volte non c’erano più di quindici o venti centimetri di pioggia. Il terreno inaridiva e l’erba spuntava misera, alta appena pochi centimetri, e nella valle comparivano chiazze nude e scabre”.
(John Steinbeck)
La stagione estiva è iniziata da pochi giorni, ma le temperature elevate, talvolta al di sopra delle medie stagionali, si sono registrate già a partire dal mese di maggio, rendendolo uno dei mesi più caldi degli ultimi anni. Aprendo le testate giornalistiche nazionali, si legge che c’è un’ondata di caldo torrido, manca l’acqua, il fiume Ticino tocca i livelli minimi, i gestori delle acque lacustri non vogliono rilasciare l’acqua e contemporaneamente, gli agricoltori chiedono misure per far fronte a una situazione piuttosto critica che sta danneggiando i raccolti quindi anche l’economia.
Ora, si è davvero sicuri che la siccità, che sta caratterizzando questo periodo storico, non fosse prevedibile? Diciamo che da un ventennio a questa parte gli esperti hanno più volte ribadito che con l’aumento delle temperature si sarebbero avute conseguenze di una certa rilevanza, ma come si dice: “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”. Sicuramente dal passato si può imparare a vivere il presente e pensare un futuro migliore, ora, nessuno pretende di avere tutte le risposte ma nella quotidianità sicuramente si può contribuire a migliorare i nostri stili di vita, come? Provando ad avere cura dell’ “oro blu”, il bene più prezioso per la nostra vita e per la vita del Pianeta, riducendo l’inquinamento delle acque facendo scelte eco friendly anche quando si fa la spesa: preferire prodotti di origine naturale per l’igiene personale limita l’inquinamento delle acqua; acquistare prodotti a Kilometro zero riduce i consumi di acqua e le emissioni di anidride carbonica e metano in atmosfera; anche la raccolta differenziata svolta in modo accurato consente di riciclare i materiali, dando loro una seconda vita. La nostra società non deve solo guardare all’oggi, bensì è chiamata a un compito più alto: quello di guardare al futuro, alle nuove generazioni, siamo chiamati a una responsabilità per coloro che verranno dopo di noi, per questo è fondamentale studiare e pensare scenari che diano alle generazioni future un modo vivibile, sostenibile ed equo. “I vostri anziani avranno sogni, i vostri giovani avranno visioni” oggi, più che mai è importante auspicare che i giovani abbiano un futuro, dunque, una speranza e siamo noi adulti a dover consegnare loro questo dono prezioso.
Sapete che il settore industriale e produttivo utilizza ingenti quantità di acqua?
Stay tuned and keep in touch … alla prossima.
Marina Mariotti